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Avere un gatto: avere tutto senza possedere nulla

Avere un gatto è un ossimoro. Per dirla con le parole dell’attrice Beryl Reid: “non si possiede mai un gatto. Semmai si è ammessi nella sua vita, il che è senz’altro un privilegio”. Sebbene si possa dare al verbo avere una connotazione più leggera del possesso, “avere un gatto”, per chi lo ha, non può che suonare come averlo a cuore, averlo accanto, non poter fare a meno di lui. Il gatto conquista, lentamente, sapientemente. Ammalia, come solo le donne intelligenti e di carattere sanno fare con un uomo. Avere un gatto è una conquista: la conquista della sua impagabile e ineguagliabile fiducia.

Non si può avere un gatto

Dunque non si può avere un gatto perché è lui ad averti, a far sì che sia sempre lì, tra i tuoi pensieri, sul tuo cuscino, sul tuo divano. Ma avere la compagnia di un gatto è uno dei doni più preziosi che la vita possa darci. Perché avere un gatto significa amare. Chi vive con un gatto sa cosa sia il rispetto, il rispetto dei suoi silenzi, dei suoi spazi, del suo umore, persino del suo sonno.

Vivere con un gatto è un modo diverso di guardare il mondo. Dimenticarsi per un attimo del rumore estraniante della città e osservare la natura di una creatura che, nonostante tutto, ci riporta con naturalezza all’animalità. Cosa che, per altro, ci appartiene.

Opportunista?

Il gatto gode da sempre della cattiva fama di opportunista. Ma potremmo invece dirla meglio così: sono animali incredibilmente abili nel cogliere le opportunità che il quotidiano può offrire loro. E dovremmo imparare da loro, perché le opportunità non hanno mai fatto male a nessuno. Anzi, coglierle è il primo passo per un cambiamento. Avere un gatto è dunque un’opportunità. Per imparare a osservare, a rilassarsi, a godere del tempo e, perché no, anche della noia. Quell’otium che i romani consideravano tanto importante e che oggi, con i ritmi frenetici del nostro tempo, sembra aver perso valore. Lo stress, il non saper ascoltare il nostro corpo, i nostri bisogni (apparentemente) secondari hanno peggiorato la nostra qualità della vita. Vivere senza ascoltare non ci fa essere più produttivi ma ciechi.

Come delle spugne

E i gatti sono come delle spugne, assorbono le nostre ansie, i nostri dolori, le nostre preoccupazioni. Dovremmo guardarli di più e respirare più profondamente. Imparare, almeno ogni tanto, ad osservare e apprezzare le piccole cose, così come fanno loro. Prenderci del tempo per stare con i nostri felini: per noi e per loro. Dovremmo sempre ricordarci di ricambiare quanto loro sono in grado di darci. Ognuno dà a suo modo e avere un gatto ci permette di dare di più e di avere di più. In fondo, ci permette una vita migliore. Indipendentemente dalle lettiere da cambiare, dalle sveglie prima delle sveglie. Come loro contribuiscono alla nostra serenità, noi dovremmo contribuire alla loro.

Osservare e innamorarsi

Avere un gatto è innamorarsi ogni giorno. Osservare il suo sonno, offrire una carezza leggera negli incubi notturni o pomeridiani. Ogni gatto è un paesaggio. Ammirare estasiasti la perfezione di quei morbidi polpastrelli che spesso non vogliono essere toccati. È come guardare le nuvole immaginando di assaggiarle e sentire in bocca lo zucchero filato. I gatti sanno di pane caldo appena sfornato, di neve fresca e di filati preziosi. Avere un gatto è possedere una fortuna. E ogni fortuna va tenuta da conto, custodita con cura, amore e dedizione. Perché tutto quello che potrete dare a un gatto vi tornerà indietro. Centuplicato.